Satriano di Lucania – altitudine 653 m s.l.m. Satriano di Lucania è un comune italiano di 2.409 abitanti della provincia di Potenza in Basilicata, si estende su una superficie complessiva di 33,02 kmq. Nato in epoca medievale come “Pietrafixa” in seguito il nome mutò in Pietrafesa e nel 1887, l’amministrazione comunale deliberò il cambio del toponimo in Satriano, antica città lucana i cui ruderi sono situati poco distante, per rinsaldarne i legami storici. Fu aggiunto inoltre “di Lucania”, per distinguerla da comuni omonimi a seguito dell’Unità d’Italia. Il comune fa parte dei 190 borghi
autentici d’Italia per la sua ricchezza artistica e per l’essere dal 1983 la capitale dei murales. Ha dato i natali al più illustre pittore lucano del seicento: Giovanni De Gregorio. Lo sviluppo economico del paese, un tempo basato prevalentemente sull’agricoltura, attualmente è supportato da attività nel settore terziario e nell’edilizia. L’agricoltura, grazie all’invaso di irrigazione “Pietra del corvo”, si è sviluppata notevolmente ed ha assunto carattere associativo e cooperativistico sostituendosi a quella prettamente a conduzione familiare, in forte abbandono dagli anni settanta e ottanta. Tra gli eventi di spicco per la crescita dell’economia del paese, vanno evidenziati il carnevale, il turismo legato ai murales, agli itinerari presso la Torre e alle festività patronali del mese di agosto di ogni anno. Sul territorio del comune di Satriano sono presenti numerosi servizi pubblici e impianti sportivi, sebbene si tratti di un piccolo borgo: la piscina comunale; lo stadio comunale “Pasqualino Daraio”, campo sportivo in erba naturale con tribuna coperta che ospita le partite di calcio delle squadre comunali; il “Palatorre”, palazzetto dello sport che ospita partite di pallavolo, basket e calcetto; i laghetti artificiali situati nel verde del Bosco Ralle all’interno del Parco nazionale dell’Appennino Lucano, dove è possibile svolgere pesca sportiva; il maneggio comunale, costituito da un’arena di 40×60 m e una scuderia, ospita competizioni di Barrel racing, Pole Bending e Team pennin.
Sant’Angelo le Fratte conta circa 1429 abitanti. Il suggestivo territorio collinare, fertile, ricco d’acqua e sorgenti, è coltivato a viti, olivi, patate, barbabietole, granoturco, grano, pomodori. Il corso d’acqua principale è il fiume Melandro (affluente al Sele) che attraversa tutto il territorio. Lungo le sue sponde si possono ammirare alcuni antichi mulini, con ruote azionate ad acqua. Il territorio, 22,92 kmq diviso in varie contrade collegate fra loro da una ricca rete stradale. La particolarità è che esso è stato costruito sopra una frana. Il paese è situato su di una collina in posizione dominante la valle del Melandro. Originariamente si chiamava “Castrum Sancti Angeli de Fratis” e si sviluppò attorno ad un convento basiliano (300 d.C.). Vanta da sempre l’indiscusso ed attuale primato dell’artigianato tipico: costruzione e manutenzione botti, ferro battuto, lavorazione rame, arte creativa della ceramica. Dispone, inoltre, di rinomati e ricercati maestri nel campo dell’edilizia, in particolare, esperti nella lavorazione e sagomatura della pietra (famosa l’antica pietra santangiolese estratta e lavorata nel “Curone”). Dal 1971, nella grotta del Vecchio Convento basiliano, che fu abbattuto per costruire l’attuale edificio scolastico, si può ammirare un presepe in poliestere, in esposizione permanente. Sant’Angelo è ormai noto come il paese delle cantine. Più di 100 grotte rinvenute direttamente nella roccia. Tuttora utilizzate dai cittadini laddove viene conservato vino e formaggio locale di alta qualità. Il 12-13-14- 15 agosto di ogni anno ricorre l’attesa manifestazione “Festa delle Cantine”.
Savoia di Lucania è un paese di montagna e si estende su una superficie complessiva di 32,25 kmq. La popolazione nell’ultimo censimento del ’91 risulta essere di 1154 abitanti. L’agricoltura è di tipo tradizionale in quanto a coltura unica per l’accidentalità dei terreni. Alquanto sviluppata la zootecnia. Il livello culturale, specie nelle fasce giovanili, è alquanto elevato. Sono presenti sul territorio varie istituzioni e associazioni socio – culturali. Il suo territorio è particolarmente frazionato e gran parte della popolazione è distribuita nelle numerose frazioni. Negli ex locali della Comunità montana del Melandro di corso Garibaldi, è provvisoriamente ubicata la ricca Collezione Vernotico aperta al pubblico, assieme ad una sezione dedicata all’anarchico Giovanni Passannante e ad un “Centro di documentazione salviana” (che comprende libri, riviste, documenti della storia italiana e salviana del XX secolo), dall’agosto del 2008. L’importante raccolta, in attesa d’essere trasferita all’interno delle stanze medievali del castello di Savoia, comprende circa quarantamila reperti datati tra il 1915 e il 1945: dall’inizio dell’avventura italiana nella vittoriosa “Grande Guerra” al termine del Secondo conflitto mondiale. Tra i numerosi cimeli, unici del genere esposti al pubblico in Basilicata, spiccano medaglie, monete, divise, ritratti, sculture di vario tipo risalenti, in larghissima parte, al cosiddetto Ventennio fascista. La collezione, appartenuta a Vittorio Vernotico, consente ai visitatori di ammirare un pezzo importante di storia d’Italia: “un’epoca in cui i simboli hanno rappresentato anche la forma, la sostanza e le idee di una comunità nazionale”. Una sezione del museo è dedicata a Giovanni Passannante dove è possibile visionare i suoi scritti, i documenti dell’epoca in riferimento all’attentato al Re Umberto I, i documenti del processo, l’angusta cella ricostruita. In esclusiva per il Museo Salviano è stato realizzato un film documentario sulla vita di Giovanni Passannante in visione presso lo stesso museo